Cinema d’autore e giovani, una grande arena romana che ha restituito il piacere di un incontro ravvicinato per cinquecento talenti del cinema più apprezzato dell’anno e una serata dedicata alla qualità, ma anche alla speranza che i premi possano contribuire a riavvicinare il pubblico al cinema e gli spettatori alle sale. È anche questa la filosofia dei Nastri d’Argento 2022, una 76.ma edizione all’insegna della qualità e della voglia ritrovata di fare squadra per una vera ripresa, non solo sul set. Tutti i protagonisti del cinema che ha vinto l’ultima stagione, se non al botteghino certo nella considerazione di critica e grandi festival, l’hanno sottolineato ieri sera ritirando i Nastri e se il cinema sul divano rende più popolari le serie, anche un Premio storico, molto amato, come quello promosso dal 1946 dai Giornalisti Cinematografici può restituire la curiosità e il piacere di tornare tutti insieme non solo per una serata di premiazione, ma per uno scambio autentico che i due anni di pandemia hanno reso difficile. E il segno che il Covid rende ancora complicate le cose si è fatto sentire con l’assenza di Luisa Ranieri, bloccata in Puglia e con la febbre che ha diviso per una sera i gemelli D’Innocenzo, ma anche con l’attenzione che un po’ tutti nella grande arena romana del MAXXI hanno avuto pur nella voglia di riabbracciarsi e stringersi la mano.
Come sempre sotto le insegne istituzionali del Mic – Ministero della Cultura e di un bouquet di partner istituzionali importanti, i Nastri d’Argento hanno concluso a Roma, Main Sponsor BNL BNP Paribas, una vera e propria maratona iniziata con i documentari e i cortometraggi, poi proseguita a Napoli all’inizio del mese con la grande serialità e infine con il cinema protagonista della serata al MAXXI, un appuntamento siglato dall’intermittenza degli applausi che hanno accolto un parterre eccezionale.
A cominciare da Marx può aspettare di Marco Bellocchio, ha vinto il cinema d’autore la 76.ma edizione al MAXXI di Roma e lo ha dimostrato consegnando al Miglior film i sei Nastri per E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e i quattro premi a Mario Martone che ha vinto per la Migliore regia e con Ippolita Di Majo per la sceneggiatura di Qui rido io e Nostalgia e, sempre per Nostalgia, anche per gli attori, Pierfrancesco Favino e in coppia Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. Con tre Nastri per montaggio costumi e scenografia Freaks Out di Gabriele Mainetti ha inaugurato la serata dando spazio per una volta subito ai nomi ‘invisibili’ dei reparti tecnici, tre Nastri sono andati invece anche alla ‘doppietta’ della migliore commedia in candidatura Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di morto e Corro da te – premiati insieme per la regia di Riccardo Milani e la produzione con il Nastro anche alla migliore attrice di commedia, per Corro da te Miriam Leone. In coppia i Migliori attori della commedia, Francesco Scianna e Filippo Timi per Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni hanno avuto grande popolarità e protagonismo sul palco. A Francesco Scianna, in un’annata davvero speciale per le sue performance, anche il premio Nastri d’Argento come ‘Personaggio dell’anno’.
Tra i riconoscimenti speciali agli attori a Vanessa Scalera protagonista de L’Arminuta è andato il Premio “Nastri – Nuovo Imaie”, Edoardo Leo a ricevere il premio Nastri Behind the camera proprio per l’exploit che ci ha regalato, oltre alle interpretazioni, da autore e regista non solo con Incontrarsi un giorno a Roma, grande successo anche in piattaforma ma, per la regia del film dedicato a Gigi Proietti che ha ricordato con affetto ripensando ai quattro anni in cui lo ha seguito per raccontarlo nel film.
Tra i più votati i Giornalisti Cinematografici hanno anche attribuito due Nastri ad Ariaferma di Leonardo Di Costanzo premiato per il migliore attore, quest’anno, in ex aequo con Favino, Silvio Orlando (premiato nella stessa candidatura anche per Il bambino nascosto di Roberto Andò) e per la fotografia di Luca Bigazzi (anche qui un ex aequo con Daria D’Antonio per È stata la mano di Dio) arrivato in scena con Rita, la sua inseparabile cagnolina. Segnalato dai Nastri anche A Chiara con un Nastro speciale all’autore Jonas Carpignano e con il Premio Graziella Bonacchi all’attrice protagonista Swamy Rotolo, la più giovane nel cast di quest’edizione entusiasta ed emozionatissima.
Un’edizione che, a proposito del protagonismo femminile, ha segnato tra l’altro proprio tra i premi dedicati alle attrici, il ritorno di due protagoniste premiate un anno fa, Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio) anche per l’immagine e Miriam Leone per la commedia. Nella categoria dell’Attrice non protagonista ha vinto invece, sempre per il film di Sorrentino, Luisa Ranieri che ha inviato un lungo messaggio di ringraziamento soprattutto al regista e a tanti colleghi di lavoro.
Al femminile la regia dell’esordiente Giulia Louise Steigerwalt, anche autrice del soggetto e sceneggiatrice del film, con Settembre. Per la musica e la canzone, invece, i Giornalisti hanno premiato il talento del Premio Oscar® Nicola Piovani (Leonora addio di Paolo Taviani e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini) e la Migliore canzone dell’anno La profondità degli abissi di Manuel Agnelli scritta e interpretata per Diabolik.
Molto cinema giovane tra i riconoscimenti di ieri sera: Fabio d’Innocenzo ha ritirato il Nastro per il miglior soggetto condiviso con il fratello Damiano, per America Latina, il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ per gli esordienti ha segnalato invece Filippo Scotti (È stata la mano di Dio) e Lina Siciliano (Una femmina) e un Premio collettivo è andato a Giulia di Ciro De Caro, il film più indipendente e low budget della selezione 2021-2022 che racconta con la leggerezza della commedia lo smarrimento di una generazione ancora più evidente dagli effetti di questa lunga stagione di pandemia. Dalla Scala di Milano il saluto di Mario Martone impegnato nella ‘prima’ del suo Rigoletto e a suo nome ha ritirato con il suo Nastro Ippolita Di Majo, moglie e ‘complice’ da sempre anche nella sceneggiatura.
Oggi il cinema, che si è fermato per una sera, è già tornato al lavoro. Sono sul set Silvio Orlando con Nanni Moretti, Pierfrancesco Favino a Milano, Laura Morante, Nastro a ben 40 anni di storia professionale, a Roma con Gabriele Muccino, Francesco Di Leva a Caserta… A tutti loro e con un’affettuosa standing ovation a Caterina Caselli premiata come protagonista dell’anno per il documentario in cui si racconta l’abbraccio più ‘caldo’ anche per accoglierla dopo il lutto che l’ha colpita solo una settimana fa. The show must go on come dicono a Hollywood. E tra premi e applausi continua per fortuna nonostante i tempi duri per tutti anche il lavoro del cinema.