È stato il David della ripartenza ma soprattutto quello sorprendente degli outsider: oltre la prevedibile pioggia di premi per È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e di quell’assoluto capolavoro che è Ennio di Giuseppe Tornatore anche ‘documentario dell’anno’ per i giornalisti Cinematografici, il David 2022 segna infatti un punto di svolta non solo per l’Accademia del Cinema italiano ma per un contributo forte nel senso della novità. Lo conferma una certa cura di ringiovanimento certificata per esempio dai premi delle ‘prime volte’ a cominciare dal David-sorpresa per la migliore attrice protagonista a un’esordiente non professionista come Swamy Rotolo (A Chiara) e quello al miglior non protagonista maschile, Eduardo Scarpetta (Qui rido io) che ha commosso anche in diretta tv con la sua grande emozione.
Cinecittà in un clima ritrovato di affetti, complicità, e mai come quest’anno ‘fare squadra’ per un cinema che in pandemia non ha fermato la produzione ma ha messo purtroppo in ginocchio le sale che chiedono deroghe all’uso della mascherina.
Facendo i conti sul verdetto in termini di numeri, 6 David sono andati a Freaks out di Gabriele Mainetti, 5 a È stata la mano di Dio, e sono certamente quelli più ’pesanti’, ma l’ecumenismo del verdetto votato dalla platea della Giuria non ha dimenticato con Ennio l’eccellenza di un documentario che idealmente premia anche il suo grande amatissimo protagonista, ovviamente Morricone, né i nuovissimi talenti anche dietro la macchina da presa, due per tutti Laura Samani autrice della migliore opera prima, Piccolo corpo e Daria D’Antonio, migliore autrice della fotografia ex aequo.
A Sorrentino il gran finale della serata con il David per il miglior film e la Miglior Regia, ai quali si è aggiunto anche quello dei giovani; la sua sesta volta ai David su 23 candidature: “Ringrazio i tantissimi napoletani con cui ho cominciato, oltre la troupe e gli attori, mia moglie e i miei figli, e dedico il premio anche a Ludovica Bargellini, che ha lavorato con me ai costumi, e purtroppo non c’è più da pochi giorni”, ha detto, felice anche per gli altri premi andati al film.
E Napoli, grande protagonista anche con i film di Martone su Eduardo e Scarpetta con quello di Sergio Rubini, ha trionfato anche con Silvio Orlando, altra sorpresa, in una cinquina difficile il David per il miglior attore protagonista per Ariaferma: tanto non se l’aspettava che al fotofinish di una serata anche televisivamente monstre lo ha raggiunto in sala per abbracciarlo in jeans e maglietta la moglie che lo seguiva in diretta tv da casa, alla quale ha dedicato commosso il Premio. Da lui anche un grazie a Toni Servillo “senza il quale” ha detto “non sarei qui a prendere questo premio” e al regista e sceneggiatore del film , Di Costanzo “che mi ha costretto a fare un film, così lontano dalle mie corde”.
Una vera esplosione di entusiasmo da tutta la famiglia Rotolo arrivata da Gioia Tauro intorno a lei e all’affetto del regista Jonas Carpignano ha accolto Swamy Rotolo, 17 anni, calabrese, emozionata e incredibilmente sorpresa per essere arrivata a tempo di record, come in una favola, dal suo mondo a quello sfavillante di un cinema che l’ha accolta come una piccola star. E un una standing ovation, è andata al ricordo di Monica Vitti. E dei “miti senza fine” che ci hanno lasciato quest’anno: da Piera Degli Esposti a Nino Castelnuovo a Gianni Cavina ai tanti nomi che ci hanno lasciato in un anno che celebra peraltro molti centenari importanti.
Il David di Donatello 2022 come Migliore Attrice Non Protagonista va a Teresa Saponangelo per È stata la mano di Dio, alla sua prima candidatura. Con lei è partita la lunga serie di grazie alla famiglia che un pò tutti i premiati hanno espresso, come dire che il cinema, non solo per gli esordienti, è grande sacrificio e ha bisogno di un supporto forte anche in casa per chi fatica a volte anni e anni per conquistare il suo posto in una troupe o su un palcoscenico o anche solo nei titoli di coda di un film. Un David celebrato a Cinecittà era giusto ricordasse anche questo, come ha voluto ricordare con un premio ideale tutte le maestranze invisibili che lavorano dietro ogni film.
David alla Carriera a Giovanna Ralli, 70 anni di carriera, iniziata a Cinecittà, dove mangiava il “cestino” già a 17 anni nei giardini degli Studi. “Il mio personaggio della ragazza romana è stato scritto dai più grandi del cinema italiano, da Scola, Age e Scarpelli, Moravia; Villa Borghese con Vittorio De Sica mi ha dato grande popolarità. Poi ho cercato di fare cose diverse, fino a vincere il Nastro d’Argento per La fuga con Anouk Aimée. Amo Roma, ha detto e Sordi per me è stato un grandissimo amico”. Dopo 8 anni di no è tornata al cinema convinta dalla sceneggiatura di Jasmine Trinca, Marcel!, un film che la porterà a Cannes il 21 maggio.
Dalla storia del cinema alla popolarità del David dello Spettatore nato sul web, i Me Contro Te lo hanno ritirato per il film Il Mistero della Scuola Incantata, protagonisti Luì e Sofì.
Il David Speciale a Sabrina Ferilli: “Grazie al cinema che mi ha premiato e alla mia famiglia che meriterebbe tanti David perché mi sopporta. Grazie, grazie, grazie”.
Per il miglior esordio alla regia, sul palco i fratelli D’Innocenzo hanno consegnato il riconoscimento a Laura Samani per Piccolo corpo: “Sono stati cinque anni lunghissimi ma significativi in cui ho imparato che, come diceva Marie Curie, non bisogna avere paura”.
Quarto David di Donatello per i Costumi a Ursula Patzak per Qui rido io. Per la Sceneggiatura Originale, premio a Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella per Ariaferma.
Per la Fotografia l’ex aequo ha premiato Daria D’Antonio per È stata la mano di Dio, con un grazie a Sorrentino e al suo maestro Luca Bigazzi e a Michele D’Attanasio per Freaks Out: “Stare qui a Cinecittà è un sogno: sono un ragazzo di provincia, arrivo da Pescara, per cui dico a tutti di provare, ce la farete!”.
Dal cinema, alla musica Umberto Tozzi, che fino a La casa di carta a Tonya è entrato anche in moltissimo cinema mondiale. Ha siglato la serata insieme a Carlo Conti e Drusilla Foer, aprendo il momento della Canzone Originale La profondità degli abissi di Manuel Agnelli per Diabolik.
Ma tra i tanti momenti che ricorderemo quello dedicato al Miglior Film Internazionale è Belfast di Kenneth Branagh con il David ritirato dal piccolo protagonista, già grande attore.
Giuseppe Tornatore, ritirando il premio per Ennio, ha voluto spiegare che “Il successo del film e il segreto del suo successo sia nel modo in cui Ennio s’è raccontato rivolgendosi al pubblico come un amico di cui ci si può fidare”. Un David Speciale è andato ancora a Napoli, con Antonio Capuano premiato da Sorrentino che lo ha definito “maestro di libertà e vitalità”. Monica Zapelli e la scrittrice Donatella Di Pietrantonio sono state premiate per L’arminuta, a Nicola Piovani la musica con il David per il film I fratelli De Filippo.
Il Miglior Produttore 2022 al gruppo Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Mattia Guerra (Lucky Red) – Gabriele Mainetti (Goon Films) – Rai Cinema. “Un progetto un po’ fuori dall’ordinario” e un premio che Occhipinti ha dedicato “ai colleghi produttori, in particolare agli indipendenti, perché più fragili, ma sono il nutrimento e il sale di questa industria”.
Spente le luci di Cinecittà resta il senso di un cinema mai come in questa pandemia creativo, che ha bisogno di ripartire in sala e comunque chiede proprio agli esercenti e all’industria di provare a ripensare il senso del cinema insieme, con lo stesso calore che la grande famiglia allargata ieri ha ritrovato a Cinecittà, sperando di poter condividere anche al cinema entusiasmo, commozione e amore per un mondo che ora deve cercare la strada per ritrovare dal vivo il suo pubblico.
MIGLIOR FILM
È stata la mano di Dio – Prodotto da Lorenzo Mieli e Paolo Sorrentino,
Regia di Paolo Sorrentino
MIGLIOR REGIA
Paolo Sorrentino – È stata la mano di Dio
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA
Laura Samani – Piccolo corpo
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella – Ariaferma
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Monica Zapelli, Donatella Di Pietrantonio – L’arminuta
MIGLIOR PRODUTTORE
Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Mattia Guerra (Lucky Red) – Gabriele Mainetti (Goon Films) – in coproduzione con GapBusters – Rai Cinema – Freaks Out
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Swamy Rotolo – A Chiara
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Silvio Orlando – Ariaferma
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Teresa Saponangelo – È stata la mano di Dio
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Eduardo Scarpetta – Qui rido io
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
EX AEQUO
Daria D’Antonio – È stata la mano di Dio
Michele D’Attanasio – Freaks Out
MIGLIORE COMPOSITORE
Nicola Piovani – I fratelli De Filippo
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“La Profondità Degli Abissi” di Manuel Agnelli – Diabolik
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Massimiliano Sturiale e Ilaria Fallacara – Freaks Out
MIGLIORI COSTUMI
Ursula Patzak – Qui rido io
MIGLIOR TRUCCO
Diego Prestopino, Emanuele De Luca e Davide De Luca – Freaks Out
MIGLIOR ACCONCIATURA
Marco Perna – Freaks Out
MIGLIORE MONTAGGIO
Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci – Ennio
MIGLIOR SUONO
Presa Diretta: Gilberto Martinelli – Montaggio del suono: Fabio Venturi – Creazione Suoni: Francesco Vallocchia – Mix: Gianni Pallotto per il film Ennio
MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX
Stefano Leoni – Freaks Out
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Belfast di Kenneth Branagh
PREMIO CECILIA MANGINI AL MIGLIOR DOCUMENTARIO
Ennio di Giuseppe Tornatore
DAVID GIOVANI
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Maestrale di Nico Bonomolo
DAVID DELLO SPETTATORE
Me contro Te il Film – Il Mistero della Scuola Incantata
DAVID ALLA CARRIERA
Giovanna Ralli
DAVID SPECIALE
Sabrina Ferilli
Antonio Capuano