Venezia 77: Dieci minuti di applausi per il Notturno di Rosi. E il cinema italiano è ancora protagonista oggi con il quarto film in concorso, Le sorelle Macaluso di Emma Dante. Ma la Mostra guarda anche a Oriente: dopo Tilda Swinton ad Ann Hui il secondo Leone alla carriera. Bilancio positivo, verso il traguardo: “Un’edizione laboratorio coraggiosa, che comunque il mondo ci invidia”

ARTICOLO DI Laura Delli Colli

Lido di VeneziaCinema italiano superprotagonista a Venezia con ben dieci minuti di applausi, ieri sera, a Notturno di Gianfranco Rosi già in partenza per Toronto e un tour dei più importanti festival e mercati del mondo. E il poker del concorso si conclude oggi con il quarto titolo selezionato dal team di Alberto Barbera, Le sorelle Macaluso di Emma Dante che torna al Lido sette anni dopo l’esordio di Via Castellana Bandiera, tratto da un suo romanzo, che fece vincere a Elena Cotta la Coppa Volpi.

Le sorelle Macaluso, da uno spettacolo della regista premiato con l’Ubu per la rappresentazione a teatro, è  la storia di Maria, Katia, Pinuccia, Antonella e Lia, nel cuore di una Palermo dove il film mostra la loro vita da quando sono bambine a quando, adulte, scelgono strade diverse, pur mantenendo in quella casa un loro punto di riferimento e soprattutto le loro radici. Scritto insieme a Giorgio Vasta ed Elena Stancanelli, scrittrice all’esordio come sceneggiatrice, è interpretato da Donatella Finocchiaro con un gruppo largamente rappresentato da esordienti tra le quali Eleonora De Luca, vista anche in Padrenostro di Noce. Mentre arrivano altri film italiani (come l’esordio di Pietro Castellitto con                   I Predatori e quello in corto di Jasmine Trinca, omaggio a sua madre) Venezia guarda anche a Oriente con il secondo Leone d’oro di quest’edizione, ad Ann Hui, al Lido con un melò asiatico molto applaudito, Love After Love , con una colonna sonora firmata da Ryuichi Sakamoto, fotografia di Christopher Doyle e costumi di Emi Wada.

Ancora Asia in un secondo titolo di ieri, tratto dal romanzo omonimo di Eileen Chang, ambientato in una Hong Kong ricca, poco prima della Seconda guerra mondiale dove arriva da Shanghai la giovane Ge Weilong che cerca l’incontro con una zia che non ha mai visto.

A pochi giorni dal traguardo intanto cominciano i bilanci: per  il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto questa Mostra è un «laboratorio che il mondo ci invidia», per il Direttore Alberto Barbera «una scommessa ragionata, frutto di una decisione non certo presa al buio». I numeri: 5 mila accreditati contro i 12 mila del 2019 e 20 mila biglietti venduti sugli 80 mila dello scorso anno ma la Mostra al tempo del Covid, pur nel ‘bacino’ ridotto è un mezzo per rilanciare il cinema in sala e «dare un segnale di fiducia». di viaggiare. Sono molto rigidi, non c’è stato nulla da fare». Come stanno andando i lavori della giuria? «So che Cate Blanchett ha imposto ritmi di lavoro intensissimi e che l’esperienza collettiva è positiva». «Per il resto, su tutto prevale la soddisfazione di essere di nuovo insieme, in una stessa sala». In gara per il Leone d’oro oggi con il film di Emma Dante anche Moglie di una spia di Kiyoshi Kurosawa, fuori concorso torna un maestro del documentario come  Frederick Wiseman con City Hall, inedito ritratto di Boston.

Il regista israeliano Amos Gitai è arrivato per la settima volta al Lido in concorso con un film singolare, Laila in Haifa, che racconta un esempio di una possibile convivenza, tra israeliani e palestinesi, come in tutto il suo cinema. Tutto girato in una discoteca-galleria, vicina alla ferrovia di Haifa, il film racconta una serie di incontri che avvengono proprio nella libertà di questo locale molto libero.

Alle Giornate degli Autori evento speciale per Extraliscio di Elisabetta Sgarbi, racconto del percorso di una band romagnola che unisce la tradizione del liscio a musica elettronica, rock, e pop. Tra gli eventi di oggi, la consegna a Pupi Avati del premio Robert Bresson.